giovedì 27 febbraio 2014

LABORATORIO (manifesto Ai 2 laghi)

MANIFESTO "Ai 2 laghi"

FERRARA, lì 18 Febbraio 2014.

Si è svolto, l’1 e 2 Febbraio 2014 a Gambulaga (FE) presso l’Agriturismo “Ai due Laghi”, promosso dal “GruppoEconomia Ferrara” e “Progetto Verità” di Bologna, un incontro programmatico-organizzativo, con la partecipazione di personalità di altissimo profilo professionale sul piano economico e storico; hanno partecipato anche esponenti dei due gruppi di studio.
I nomi dei relatori (in ordine alfabetico, inclusi esponenti gruppi di studio) :

Dott. Daniele Basciu
Dott. Marco Cattaneo
Geom. Alberto De Carli
Dott. Antonino Galloni
Prof. Claudio Moffa
Prof. Antonio Maria Rinaldi
Dott. Paolo Tanga
Dott. Gian Luigi Ugo
Dott. Giovanni Zibordi

Tutti convengono sul fatto che è necessario creare un “Laboratorio” d'idee e di pensiero, aperto al contributo di tutti coloro che ne condividono le finalità, avente come riferimento comune il raggiungimento per l’Italia della piena Sovranità Monetariaossia della capacità, che deve appartenere a tutti gli Stati “Sovrani”, di potere emettere/coniare la propria moneta.
Osserviamo che, insieme agli altri Stati utilizzanti l'€., quello Italiano è noleggiatore della valuta ”euro” (emessa in regime di monopolio dalla BCE) e non emette valuta propria, tranne un minimo quantitativo consistente nelle monete metalliche, il cui volume è peraltro deciso dalla BCE stessa.
Già sappiamo, inoltre, che in ambito UE diversi Stati fra cui la Gran Bretagna, detengono il diritto/dovere, d'emettere la propria moneta sancito, tra l’altro, dagli articoli 139 e 140 del trattato unificato Maastricht - Lisbona, il quale prevede per chi lo richieda lo status di “Stato in deroga”.
Gli U.S.A. lo hanno inserito nella loro Costituzione, nell'Agricultural Adjustment Act del 1933, che prevede che il Presidente possa avvalersi dell’ordine esecutivo 11110 (ordine esecutivo firmato il 4 giugno 1963 dal presidente degli Stati Uniti John Kennedy).
Essendo titolare della sovranità fiscale (la capacità d'imporre tributi) LO STATO POTREBBE emettere e spendere in regime di monopolio certificati di credito fiscale, utilizzabili dai cittadini e dalle imprese come mezzo di corresponsione della fiscalità.
Controbilanciando così la restrizione di liquidità, derivante dalle politiche monetarie imposte dalla BCE e dalla UE.
Detti certificati, spesi in deficit dallo Stato, sarebbero oggetto di scambio nel settore privato, che li accetterebbe, li scambierebbe, ne tratterrebbe una parte come risparmio.   
Per il raggiungimento di questo ambizioso, quanto naturale, obiettivo sono state delineate durante l’incontro-dibattito alcune strategie, aventi modalità e tempi di realizzazione transitori l’obiettivo finale.
1)     Introduzione di CCF Certificati di Credito Fiscale
2)     Introduzione di BOT fiscali (Mosler bonds)
3)     Nazionalizzazione di una Banca creando la banca pubblica dei cittadini
4)     Separazione fra Banche speculative e Banche di credito ordinario
5)     Stop alle privatizzazioni prebende - ri-statalizzare le Aziende strategiche
6)     Emissione monetaria affidata allo Stato, dentro o fuori dall'euro.
7)     Sostituzione d'imposte con un prestito allo Stato.
Esse corrispondono ad altrettante soluzioni che hanno il duplice scopo d'ottenere :
un significativo miglioramento della comatosa situazione economica che da anni travaglia il nostro Paese, progresso ottenibile in un paio d'anni;
Il vantaggio di concedere una via praticabile per conseguire l'uscita “morbida” dall’euro.


Tali strategie di breve periodo sono pensate come intervento “d'emergenza” propedeutico all'integrale ri-acquisizione della propria sovranità (politica, legislativa, economica), da esercitare con finalità democratiche, attualmente pesantemente compromesse dalla permanenza dell’Italia nel regime tecnocratico dell’euro e dell'Unione europea.
Sul complesso delle sovranità, quella monetaria costituisce lo strumento basilare, essendo funzionale al perseguimento, da parte dello Stato, del pieno benessere per la collettività, che ha fondato ed esprime lo Stato stesso. È poi funzionale alla sovranità economica in quanto ne determina, tramite il Governo, le scelte di politica economica ed industriale.
La grande finanza apolide sta distruggendo l’identità, l’autonomia, la libertà e la stessa vita degli Stati e dei propri cittadini, togliendo progressivamente, grazie all'ingerenza europea,  ogni forma di partecipanza e dignità a centinaia di milioni di persone che hanno come poco edificante prospettiva, innanzi a loro, di tornare nuovi schiavi in un’europa a cui non sentono d' appartenere.
Uno degli strumenti per contrastare questi abietti padroni del vapore è quello d'unire le "aziende dell'economia reale" con i privati cittadini e con le Istituzioni, facendo fronte comune contro il "capitalismo finanziario".
Al fine di sottrarre forza alla grande finanza apolide occorre, urgentemente e prioritariamente, ripristinare la netta separazione tra banche di credito ed enti che operano sui mercati speculativi.
In questo particolare momento storico, in cui la società TUTTA pare aver smarrito il senso del reale, il collegamento fra popolo e governanti, il significato di bene comune, il senso di "comunità" - in una parola il "buon" senso -, il gruppo di studio si sente fiero di proclamare che abbiamo individuato alcune tra le soluzioni possibili per ridare al popolo Italiano la propria libertà,autonomia monetaria, e benessere economico.
Il Laboratorio non ha connotazioni politiche, ben consapevole che già nulla è più politico della moneta stessa; si rende libero d'accogliere il contributo delle più diverse energie, purché animate dal medesimo, imprescindibile, desiderio d'indipendenza, di sovranità e di libertà.
Dobbiamo recuperare la memoria storica del nostro Paese, che ci insegna come sia possibile trasformare il nostro Paese, da colonia di stato straniero e padrone ad indipendente (libero), anche sul piano monetario.
Come memoria conserviamo un patrimonio storico, architettonico, artistico e paesaggistico unico al mondo, che tutti ci invidiano e che è assolutamente scarsamente valorizzato.
Precisiamo: tutto ciò per il 99% dei cittadini, escludendo quell'1% che continua ad usurpare i diritti, la dignità, il lavoro e le ricchezze del resto della popolazione.
Ognuno di noi può fin d'ora partecipare a questa, che a tutti gli effetti è una rivoluzione non violenta e culturale, rendendosi attivo nei confronti delle realtà umane con le quali già è in contatto: i familiari, i parenti, gli amici, i conoscenti, ma, anche gli Enti Locali, il Parlamento, fino al Presidente della Repubblica.
Gli obiettivi raggiungibili a brevissimo termine sono né più né meno, altrettanti diritti di cui quel citato 1% ci ha progressivamente privato dalla fine degli anni '70 :

1) Un diritto al lavoro per tutti, al fine d'ottenere una libera e dignitosa esistenza (art.36 della Costituzione) fino al raggiungimento della piena occupazione;
2) Una sensibile riduzione del carico fiscale, ed una sua maggiormente equa redistribuzione;
3) Una rinegoziazione di tutti i trattati internazionali, o meglio sovranazionali;
4) Una rilettura di tutte le leggi bancarie e monetarie, degli ultimi 35 anni;
5) Una uscita"morbida "dall'euro (che è una moneta "straniera" emessa da un organismo privato sovranazionale che nulla ha a che fare con lo spirito di un' Europa unita, moneta che impedisce completamente di progettare ed attuare una organica e seria politica economica in ciascuno dei paesi sotto il suo giogo).

Lista dei firmatari

Daniele Basciu
Marco Cattaneo
Nino Galloni
Claudio Moffa
Paolo Tanga
Giovanni Zibordi
Alberto De Carli
Andrea Signorini
Claudio Zanasi
Nicola Cantelli
Fabio Conditi
Tiziano Tanari
Giorgio QuarantottoGian Luigi Ugo
Riccardo Naldi
Nicola Bonazza
Roberto Ovani
Normanno MalagutiOksana Levchenko
Luca Romagnoli
Lamberto Iacobelli
Vincenzo Mancuso
Maria Teresa Orsini
Marco Zanasi
Francesco Zanasi
Carmela Maria La Regina
Gian Marco Tosi
Carlotta Tosi
Germano Petroni
Alessandro Petroni
Riccardo Petroni
Elisa Nannetti
Massimo Brighenti
Silvia Bergonzoni
Paolo Biondi
Fabio Cegalin
Tommaso Paternoster
Carmine Capotosto
Alba Gamberi
Cristina Nannetti
Antonio Bevacqua

Veronica Dal Buono

Enrico Geminiani
Arnalda Tomasatti 
al 27/02/2014

Il gruppo di studio non è un'associazione od un singolo, prende vita e forma nel momento stesso ed ogni qualvolta delle associazioni e dei singoli individui decidano d'incontrarsi per uno scambio di proposte e/o di progetti da redigere assieme.
Propone di condividere energie, tempo e risorse per "momenti comuni" di studio, di riflessione, di progettualità e di proposte da presentare alle proprie associazioni di riferimento ed alle Istituzioni.
Annovera come aderenti e come collaboratori delle personalità d'alto profilo professionale in vari campi della conoscenza economica, finanziaria, giuridica e storica.
Il laboratorio organizzerà una Convenzione alla quale saranno invitati i rappresentanti delle realtà territoriali che svolgano attività per il raggiungimento d'obiettivi comuni nel campi economico e monetario.

Alberto  De Carli        Andrea  Signorini       Claudio  Zanasi

lunedì 23 dicembre 2013

LA TREGUA DI NATALE

Un caro amico mi ha donato questo emozionante articolo che riporta la testimonianza di un fatto accaduto nel lontano 1914, durante il primo conflitto mondiale. Lo considero un bellissimo regalo e voglio condividerlo con tutti quelli che ancora credono nel VALORE UMANO.
Augurando a tutti...BUON NATALE!  

LA TREGUA DI NATALE 
Cartolina natalizia tedescaLa notte di Natale 1914, nelle trincee del fronte occidentale (Francia e Belgio) ci fu una tregua. Si trattò di una eccezionale circostanza dettata dalla spontaneità di un sentimento di fratellanza universale, più forte persino del rombo dei cannoni. Non la ordinarono i comandi supremi che, di contro, fecero di tutto per condannarla ed accertarsi che mai più si ripetesse in futuro.
I soldati di entrambe le fazioni uscirono allo scoperto, si abbracciarono, fumarono, cantarono insieme, si scambiarono doni e organizzarono persino delle estemporanee partite di calcio. Gli Stati Maggiori coinvolti nel conflitto fecero di tutto anche per nascondere l'accaduto e cancellarne ogni traccia o memoria - recentemente però sono emerse dagli archivi militari di tutta Europa, lettere, diari e persino fotografie che sanciscono inequivocabilmente che la tregua, anche se non ufficiale, avvenne realmente e si protrasse addirittura per più giorni, nel periodo Natalizio del 1914.
Di recente sono apparsi anche alcuni saggi sull'argomento ed è stato anche realizzato un lugometraggio dal titolo "Joeux Noel" ("Merry Christmas" nella versione Internazionale), che ha vinto il Leone d'Oro al Festival del cinema di Berlino.

Una preziosa testimonianza di un soldato inglese
che ebbe modo di assistere di persona a questo evento.
"Janet, sorella cara, sono le due del mattino e la maggior parte degli uomini dormono nelle loro buche, ma io non posso addormentarmi se prima non ti scrivo dei meravigliosi avvenimenti della vigilia di Natale. In verità, ciò che è avvenuto è quasi una fiaba, e se non l'avessi visto coi miei occhi non ci crederei. Prova a immaginare: mentre tu e la famiglia cantavate gli inni davanti al focolare a Londra, io ho fatto lo stesso con i soldati nemici qui nei campi di battaglia di Francia! "Le prime battaglie hanno fatto tanti morti, che entrambe le parti si sono trincerate, in attesa dei rincalzi. Sicché per lo più siamo rimasti nelle trincee ad aspettare.
Babbo Natale in Trincea in un bozzeto del 1914Ma che attesa tremenda! Ci aspettiamo ogni momento che un obice d'artiglieria ci cada addosso, ammazzando e mutilando uomini. E di giorno non osiamo alzare la testa fuori dalla terra, per paura del cecchino. E poi la pioggia: cade quasi ogni giorno. Naturalmente si raccoglie proprio nelle trincee, da cui dobbiamo aggottarla con pentole e padelle.
E con la pioggia è venuto il fango, profondo un piede e più. S'appiccica e sporca tutto, e ci risucchia gli scarponi. Una recluta ha avuto i piedi bloccati nel fango, e poi anche le mani quando ha cercato di liberarsi...» «Con tutto questo, non potevamo fare a meno di provare curiosità per i soldati tedeschi di fronte noi. Dopo tutto affrontano gli stessi nostri pericoli, e anche loro sciaguattano nello stesso fango. E la loro trincea è solo cinquanta metri davanti a noi." "Tra noi c'è la terra di nessuno, orlata da entrambe le parti di filo spinato, ma sono così vicini che ne sentiamo le voci. Ovviamente li odiamo quando uccidono i nostri compagni.
Ma altre volte scherziamo su di loro e sentiamo di avere qualcosa in comune. E ora risulta che loro hanno gli stessi sentimenti. Ieri mattina, la vigilia, abbiamo avuto la nostra prima gelata. Benché infreddoliti l'abbiamo salutata con gioia, perché almeno ha indurito il fango." "Durante la giornata ci sono stati scambi di fucileria.
Soldati che fraternizzano durante la tregua di Natale 1914Ma quando la sera è scesa sulla vigilia, la sparatoria ha smesso interamente. Il nostro primo silenzio totale da mesi! Speravamo che promettesse una festa tranquilla, ma non ci contavamo." soldati che fraternizzano fuori dalle trincee "Di colpo un camerata mi scuote e mi grida: ?Vieni a vedere! Vieni a vedere cosa fanno i tedeschi! Ho preso il fucile, sono andato alla trincea e, con cautela, ho alzato la testa sopra i sacchetti di sabbia». «Non ho mai creduto di poter vedere una cosa più strana e più commovente. Grappoli di piccole luci brillavano lungo tutta la linea tedesca, a destra e a sinistra, a perdita d'occhio. Che cos'è?, ho chiesto al compagno, e John ha risposto: 'alberi di Natale!'. Era vero. I tedeschi avevano disposto degli alberi di Natale di fronte alla loro trincea, illuminati con candele e lumini." "E poi abbiamo sentito le loro voci che si levavano in una canzone: ' stille nacht, heilige nacht…'. Il canto in Inghilterra non lo conosciamo, ma John lo conosce e l'ha tradotto: 'notte silente, notte santa'.
Non ho mai sentito un canto più bello e più significativo in quella notte chiara e silenziosa. Quando il canto è finito, gli uomini nella nostra trincea hanno applaudito. Sì, soldati inglesi che applaudivano i tedeschi! Poi uno di noi ha cominciato a cantare, e ci siamo tutti uniti a lui: 'the first nowell (1) the angel did say…'. Per la verità non eravamo bravi a cantare come i tedeschi, con le loro belle armonie. Ma hanno risposto con applausi entusiasti, e poi ne hanno attaccato un'altra: 'o tannenbaum, o tannenbaum…'. A cui noi abbiamo risposto: 'o come all ye faithful…'. (2) E questa volta si sono uniti al nostro coro, cantando la stessa canzone, ma in latino: 'adeste fideles…'». «Inglesi e tedeschi che s'intonano in coro attraverso la terra di nessuno!" "Non potevo pensare niente di più stupefacente, ma quello che è avvenuto dopo lo è stato di più. 'Inglesi, uscite fuori!', li abbiamo sentiti gridare, 'voi non spara, noi non spara!'.
Nella trincea ci siamo guardati non sapendo che fare. Poi uno ha gridato per scherzo: 'venite fuori voi!'. Con nostro stupore, abbiamo visto due figure levarsi dalla trincea di fronte, scavalcare il filo spinato e avanzare allo scoperto." "Uno di loro ha detto: 'Manda ufficiale per parlamentare'. Ho visto uno dei nostri con il fucile puntato, e senza dubbio anche altri l'hanno fatto - ma il capitano ha gridato 'non sparate!'. Poi s'è arrampicato fuori dalla trincea ed è andato incontro ai tedeschi a mezza strada. Li abbiamo sentiti parlare e pochi minuti dopo il capitano è tornato, con un sigaro tedesco in bocca!" "Nel frattempo gruppi di due o tre uomini uscivano dalle trincee e venivano verso di noi.
Alcuni di noi sono usciti anch'essi e in pochi minuti eravamo nella terra di nessuno, stringendo le mani a uomini che avevamo cercato di ammazzate poche ore prima». «Abbiamo acceso un gran falò, e noi tutti attorno, inglesi in kaki e tedeschi in grigio. Devo dire che i tedeschi erano vestiti meglio, con le divise pulite per la festa. Solo un paio di noi parlano il tedesco, ma molti tedeschi sapevano l'inglese. Ad uno di loro ho chiesto come mai. 'Molti di noi hanno lavorato in Inghilterra', ha risposto. 'Prima di questo sono stato cameriere all'Hotel Cecil." "Forse ho servito alla tua tavola!' 'Forse!', ho risposto ridendo. Mi ha raccontato che aveva la ragazza a Londra e che la guerra ha interrotto il loro progetto di matrimonio. E io gli ho detto: 'non ti preoccupare, prima di Pasqua vi avremo battuti e tu puoi tornare a sposarla'. Si è messo a ridere, poi mi ha chiesto se potevo mandare una cartolina alla ragazza, ed io ho promesso. Un altro tedesco è stato portabagagli alla Victoria Station.
Una croce commemorativa della Tregua di Natale, vicino a Ypres, BelgioMi ha fatto vedere le foto della sua famiglia che sta a Monaco. Anche quelli che non riuscivano a parlare si scambiavano doni, i loro sigari con le nostre sigarette, noi il tè e loro il caffè, noi la carne in scatola e loro le salsicce. Ci siamo scambiati mostrine e bottoni, e uno dei nostri se n'è uscito con il tremendo elmetto col chiodo! Anch'io ho cambiato un coltello pieghevole con un cinturame di cuoio, un bel ricordo che ti mostrerò quando torno a casa." "Ci hanno dato per certo che la Francia è alle corde e la Russia quasi disfatta.
Noi gli abbiamo ribattuto che non era vero, e loro. 'Va bene, voi credete ai vostri giornali e noi ai nostri'». «E' chiaro che gli raccontano delle balle, ma dopo averli incontrati anch'io mi chiedo fino a che punto i nostri giornali dicano la verità. Questi non sono i 'barbari selvaggi' di cui abbiamo tanto letto. Sono uomini con case e famiglie, paure e speranze e, sì, amor di patria. Insomma sono uomini come noi. Come hanno potuto indurci a credere altrimenti? Siccome si faceva tardi abbiamo cantato insieme qualche altra canzone attorno al falò, e abbiamo finito per intonare insieme - non ti dico una bugia - 'Auld Lang Syne'. Poi ci siamo separati con la promessa di rincontraci l'indomani, e magari organizzare una partita di calcio.
E insomma, sorella mia, c'è mai stata una vigilia di Natale come questa nella storia? Per i combattimenti qui, naturalmente, significa poco purtroppo. Questi soldati sono simpatici, ma eseguono gli ordini e noi facciamo lo stesso. A parte che siamo qui per fermare il loro esercito e rimandarlo a casa, e non verremo meno a questo compito." "Eppure non si può fare a meno di immaginare cosa accadrebbe se lo spirito che si è rivelato qui fosse colto dalle nazioni del mondo." "Ovviamente, conflitti devono sempre sorgere. Ma che succederebbe se i nostri governanti si scambiassero auguri invece di ultimatum? Canzoni invece di insulti? Doni al posto di rappresaglie? Non finirebbero tutte le guerre?
Il tuo caro fratello Tom.""

martedì 10 dicembre 2013

LA MORTE NON ESISTE

Nel momento in cui ti accorgi che non ti basta più tutto ciò che ti è stato insegnato,succede una cosa...sconvolgente,piacevole e rassicurante al tempo stesso...inizierai a "nutrirti" da solo e ti accorgerai che la risorsa a cui attingi è inesauribile. Si chiama COSCIENZA ed è prerogativa di tutti! Ti accorgerai che non tutti,purtroppo,sono consapevoli di avere tale ricchezza e tanti inizieranno a guardarti come se fossi un essere strano e prenderanno lentamente le distanze. Vorrai condividere la ricchezza così altri saranno attratti dal tuo desiderio di condivisione ed inizierai così a scoprire un mondo diverso da quello che conoscevi,un mondo fatto di esseri che vivono di quella condivisione alla quale anche tu partecipi...l'attimo presente è l'unico tempo,l'unica vera dimensione nella quale ti muovi,osservi,pensi ed agisci coscientemente e nella quale percepisci l'inesauribile forza che tutto muove,dal tuo interno all'infinito e viceversa,senza limiti. In quel momento capirai che quella forza è energia allo stato puro,della quale stai imparando a nutrirti e a nutrire ciò che ti circonda e allora saprai cosa significa amare e quanto sia fondamentale per la tua VITA. In quel momento scoprirai che la morte non esiste... 

mercoledì 6 novembre 2013

VITTIME O COMPLICI?

Senza pudore alcuno,senza responsabilità,senza scrupoli...senza coscienza!
Tanti sono ormai i modi con cui definiamo un nemico che ci piace identificare nell'insieme di persone che gestiscono la nostra quotidianità...e chi saranno mai costoro? Cosa potranno mai avere di così differente da noi? A parte l'unica differenza che sembra fin troppo evidente,cioè il conto in banca,queste persone sono esattamente come noi.
Difficile da accettare? Potrebbe...ma voglio proporre un modo per verificarlo.
Il modo migliore sarebbe provare ad avere il loro conto in banca. E a giudicare dal nostro rapporto con la tentazione di "farcela",direi che è pratica abbastanza comune. Gratta e vinci! Chi vince? Sempre loro ma non importa...se la fortuna è cieca prima o poi...peccato che ad essere cieco è il nostro rapporto con la realtà.
Comunque,dicevo che verifichiamo il fatto che siamo esattamente uguali per il semplice fatto che il nostro rapporto con la realtà è completamente falsato...spesso infatti si sente dire di loro:" non possono vedere i nostri problemi perché vivono in un altro mondo,loro non hanno la preoccupazione del fine mese,o quelle della vita di un normale cittadino...loro sono privilegiati".
E noi siamo certi di vedere i nostri problemi? O siamo più certi del fatto che loro non li vedano?
L'errore fondamentale che facciamo è quello di scambiare gli effetti con le cause...infatti diciamo di avere problemi economici,sociali,problemi di criminalità,intolleranza...problemi che in realtà ci vuole poco per vedere che sono gli effetti di un problema che li causa tutti!
E quale sarebbe mai questo gravissimo problema? Proprio quel semplice fatto che dicevo prima:
Il nostro rapporto con la realtà è falsato!
Anche questo è difficile da accettare,talmente difficile che non ci poniamo il minimo dubbio e così facendo non saremo mai in grado di risolvere quelli che crediamo essere i nostri problemi.
Falsato perché continuamente cerchiamo dove mai troveremo...falsato perché vediamo il potere di persone che sono uguali a noi,stessa cultura,stesse tradizioni,stesse ambizioni e stesso modo di intendere la realtà.
Oltretutto hanno lo stesso potere ma noi ci preoccupiamo di riconoscergli un potere aggiuntivo...soldi? Carisma? Ah si...qualcuno mi dirà che li abbiamo scelti...sicuro???
L'unico potere che hanno è il potere che noi riconosciamo a loro! Non è poco finché facciamo che sia così. Ma sarebbe già molto ammetterlo,sarebbe un punto di partenza per iniziare a cercare di risolvere il problema.
Ogni volta che tentiamo di attribuire giudizi per i comportamenti delle persone,proviamo a guardare dentro noi stessi...proviamo a capire se il nostro comportamento è coerente con ciò che definiamo coscienza...potrebbe essere un buon modo per scoprire che quello che ci disturba del mondo là fuori dipende soprattutto dal mondo che è dentro di noi e che non possiamo pretendere di cambiare ciò che dipende da tutti se ancora non siamo stati capaci di cambiare noi stessi.
Il vero potere è in ognuno di noi...chiunque è cosciente di questo è responsabile delle proprie azioni e padrone della propria vita...in pace con se stesso ed in armonia con il prossimo e con tutto ciò che lo circonda...
Chiunque raggiunge questo equilibrio vive il privilegio della libertà.
Chiunque non raggiunge questo equilibrio è complice.
Le uniche vittime sono tutti coloro che fin'ora hanno sofferto per essere nate nella porzione del pianeta definita terzo mondo.

venerdì 1 novembre 2013

MESSAGGIO DALLA COSCIENZA...(lettera di un amico)

Stiamo sperimentando l'adozione di un atteggiamento mentale bellissimo, assertivo e pro-attivo. Le leggi della VITA promuovono costantemente chi si mette in linea con esse, perché la VITA esige EVOLUZIONE, e sospinge i soggetti che la incarnano così come abbandona in fretta quelli che la respingono. Non l'abbiamo deciso noi, è una Legge Universale.
Stiamo creando la "massa critica" che quando maturerà innescherà il cambiamento nell'intero sistema. In fisica si definisce come "orizzonte degli eventi" il confine interno ai buchi neri dopo il quale avviene una fortissima accelerazione della materia. Fino a quella linea di demarcazione valgono tutte le leggi della fisica classica, mentre dopo l'orizzonte degli eventi, bisogna ragionare con il codice della fisica quantistica. Ma anche questo non basta, perché a un dato punto le equazioni si annullano: esse danno come risultato il segno infinito. E' un paradosso che fa impazzire i fisici: infinito e nulla coincidono. La matematica non può accettare questo assunto.
Sì, la matematica non può accettarlo.
Mentre il Cuore invece sì.
Sono convinto che l'umanità abbia già valicato l'orizzonte degli eventi della propria Coscienza, e tutto stia accelerando esponenzialmente. E questo è stupendo, perché adesso sta solo a noi decidere se andare verso l'infinito o verso il nulla. La "volontà", "l'inflessibile intento" di chi adesso sostituisce la FIDUCIA alla PAURA, creerà (e lo sta già facendo) la materia prima per la continuità della Vita.
Abbiamo l'opportunità di divenire davvero "i capitani della nostra anima". Perché ogni giorno diventiamo sempre più RESPONSABILI delle nostre scelte, come forse l'uomo non è mai stato in tutta la sua storia. Perché? Perché è finita un'epoca. D'ora in poi ognuno deve essere maestro di se stesso. E' finito il tempo dei maestri esteriori.
Questa opportunità è una benedizione esistenziale, e non una dannazione. Fatto questo l'Essere Umano avrà spiccato il "salto quantico", lo scatto evolutivo necessario per le epoche che verranno.
Se siamo in grado noi di estirpare dal Cuore la tirannia che usiamo per autolimitarci, possiamo diventare esempi viventi per chiunque ci stia anche solo fisicamente vicino.

E' probabile che io sia solo un povero pazzo. Quando me lo dicono sento un fondo di verità.
Ma è anche vero che da quando mi riprogrammo costantemente nell'intento, tutto quello che mi circonda ha cominciato a modificarsi. E tanto. E in meglio.
Credo che se l'energia del 20% delle persone che popolano la terra oggi avesse questi connotati, già da domani noi ci sveglieremmo nell'eden.

Per concludere mi sovviene questa frase:
"...e quando cominciò a credere nei Miracoli, i Miracoli cominciarono ad accadere..."

mercoledì 30 ottobre 2013

MANUALE DEL "PICCOLO" REAZIONARIO

Siamo in un periodo difficile,un periodo nel quale tutto sembra cambiare velocemente in negativo. Siamo preoccupati ed al tempo stesso un po' avviliti e ci ritroviamo sempre più spesso a discutere delle strategie di sopravvivenza con le persone che conosciamo. 
Sicuramente nella stragrande maggioranza delle persone si percepisce uno sconforto unito ad un senso di rabbia che le induce a lamentarsi...molto più raramente è possibile imbattersi nella reattività creativa di alcune persone che stanno correndo ai ripari ed addirittura passano al contrattacco!
Una di queste è un amico che in maniera molto lucida ha analizzato le cause dei problemi e semplicemente ha deciso di scrivere un vero e proprio "manuale del piccolo reazionario" che potrebbe essere molto utile per chiunque abbia deciso di difendersi attivamente.
Leggendolo risulterà chiaro che alcune piccole azioni quotidiane potrebbero rivelarsi veramente utili e condivisibili.
Ve lo voglio proporre con l'augurio che sia uno stimolo anche per i più passivi a capire che è il momento di AGIRE.
             
 VADEMECUM  MINIMALISTA

Premessa da leggere attentamente.
I punti che andrò ad elencare, non pretendono di essere risolutivi ma siccome i nemici più insidiosi contro i quali dobbiamo combattere, sono l’indifferenza e l’oblio delle persone, ho ideato questo vademecum come promemoria per ognuno di noi, per indurci a tenere sempre alto il livello di attenzione e di consapevolezza , assumendo comportamenti personali critici e responsabili, onde essere vigili e presenti qual’ora si manifestassero anche i più flebili segnali di un possibile riscatto per non perdere il treno della riscossa.
I punti sono elencati in ordine sparso e sono corredati da una breve didascalia, necessariamente non esaustiva del problema che vanno a trattare. Ovviamente, via libera a chi vorrà indicarne altri….



1) Documentarsi dal maggior numero di fonti d’ informazione alternative.
La stampa,la TV e la radio di regime, danno informazioni sempre incomplete , fuorvianti, e spesso false. Infarcite, fra l’altro da una pubblicità assillante e invasiva. Il livello intellettivo della maggior parte dei programmi è avvilente e tristemente indirizzato ad un modello di vita passivo e/o gaudente, ma quasi mai riflessivo, autocritico e consapevole.Pensate inoltre all'effetto deleterio sui minori. 
2) Riprendere l’uso della lingua italiana.
Studiate l’inglese!Imparatelo bene, magari assieme al russo, tedesco e cinese. Ma non DIVENTATE inglesi! Termini come “endorcement”, “governance” o”spread”usati da quello stronzo di Monti o dal suo omologo Draghi, sono inutili e ridicoli,quando si possono benissimo sostituire con i rispettivi “appoggio”, “sistema di governo” e “differenziale”. Avete mai fatto caso a come ci prendono per il culo gli inglesi quando, in modo accondiscendente cerchiamo di esprimerci nella loro lingua per rendere loro più comprensibile un discorso? L’ultima volta che in un locale inglese il cameriere mi ha chiesto :speak english? Gli ho risposto “No! Parlo solo italiano!” Ebbene, mi ha servito"unto come un siluro" , se voleva le mie sporche sterline!
3) Mantenere il minimo di accredito sul conto corrente.
O per lo meno ritirare dal 10 al 20% dal conto: questo punto richiederebbe una spiegazione più corposa , ma prendete per buono ciò che vi dico:a) dal momento che depositate i vostri soldi in banca, non li rivedrete più! Almeno come contanti (salvo rari e minimi prelievi che, ob torto collo, vi consentiranno di effettuare).b) La banca diventa proprietaria dei vostri soldi.c) La banca lucra interessi attivi da circa 1000 (mille!) a circa 5000 (cinquemila!) volte gli interessi passivi che “elargisce” a voi. Questa incredibile affermazione è intellegibile solo se si è a conoscenza del meccanismo della “riserva frazionaria”. Troppo lungo da spiegare in questa sede. Credeteci.
4) Fare un uso limitato e consapevole di carte di credito e similari.
Sono così comode!Ecco l’obiezione più squallida e frequente che si sente. Vorrei vedere che ci facessero anche fare  fatica! Dopo che gli abbiamo regalato i nostri soldi, dopo che ci rubano centinaia di euro all'anno di commissioni, dopo che lucrano mediamente 3000 (tremila) volte gli interessi che danno a noi, dovremmo anche fare fatica per PAGARE qualcosa? Il minimo che ci possano assicurare è proprio la comodità! Ma cosa ci portano via, oltre  ai soldi, al posto della “comodità”? La riservatezza (privacy) e l’autonomia. In ogni momento sanno: quanto spendiamo, cosa compriamo, dove compriamo, quando compriamo, quanto ci rimane e se ci vogliono per qualsiasi ragione sospendere la carta, magari per un errore, ci troviamo con le brache in mano. Senza contare i milioni di carte clonate in giro per il mondo.
5) Stracciare la carta COOP!!! (e simili)
Per le ragioni di cui sopra, ma inoltre per la rottura di palle che tutte le volte ci chiedono. “Ha la carta coop?” Che soddisfazione rispondere .”NO” non ce l’ho e non la voglio. I vostri sconti del cazzo teneteli per il prossimo fesso che vuole il servizio di piatti con 2500 punti.

6) Togliere dal conto tutte le domiciliazioni.
Detesto che Hera, Enel, ecc. prelevino soldi dal mio conto con una tempestività da primato e me le rendano con ritardi colossali quando mi devono restituire il maltolto che con abbondante approssimazione (sempre a loro vantaggio) hanno lucrato nei mesi precedenti. Inoltre, per chi non dispone di somme enormi, dato che vengono prelevate somme in date non precisate, è necessario detenere sempre una maggior quantità di depositi per non correre il rischio di andare in “rosso”.
 7) Spendete in contanti.
I limiti al contante vanno solo a danno dei comuni mortali. Le banche li giustificano con il falso alibi della “sicurezza” e del contrasto al “nero”  e alla mafia: Ma ve lo immaginate voi, Totò Riina che si impressiona perché non può spendere più di mille euro in contanti?
8) Limitare allo stretto indispensabile il credito al consumo
Qui c’è anche una componente morale, per chi se ne curi, ma al di là di ciò, è anche un po’ da sciocchi spendere soldi se non si è matematicamente sicuri di poterli guadagnare in futuro, ed a volte si tratta di un futuro anteriore… Vi dicono niente i mutui sub prime?
9) Non abusare di telefonini e TV
Non dico di non usarli, ma un minimo di senso del ridicolo ci dovrà far capire che a volte ne va della nostra autonomia e dignità di persone. 
10) Consumare preferibilmente cibi italiani e a Km zero
Questo è talmente ovvio che mi rifiuto di commentarlo.
11) Viaggiare prima in Italia, poi all'estero : mi sono trovato su una spiaggia di Creta come un coglione, rimpiangendo la stupenda isola d’Elba o del Giglio. Ho camminato per una settimana intera fra le strade di Londra, e non ho incontrato un decimo delle bellezze che vedo a Roma in un pomeriggio.

Ecc, ecc,ecc…….

lunedì 14 ottobre 2013

AMMISSIONE DI COLPA...giustificazione o viatico per la remissione?

LA TUA DECISIONE E' UN MIO DIRITTO...PENSACI E DECIDI!
Osservando il comportamento di coloro che ricoprono le più alte cariche istituzionali,sia a livello nazionale che internazionale,ho la netta impressione che,di fronte all'innumerevole serie di provvedimenti rivelatisi catastrofici,ci sia una impellente necessità di giustificare,e quindi di alleviare l'inevitabile risentimento di chi è stato costretto ad accettare senza potersi esprimere,tali provvedimenti.
Gli esempi sono ormai consueti,quasi quotidiani,come se la continua proposizione all'opinione pubblica mirasse in qualche modo a creare le condizioni perché siano accettati i "mezzi" e giustificati i loro promotori.
Cercherò di elencare gli esempi a cui mi riferisco in modo che chi sta leggendo possa seguire ed eventualmente controbattere con le proprie considerazioni un argomento che,altrimenti potrebbe risultare difficilmente comprensibile.
Prendiamo per esempio il provvedimento che ha portato l'Italia ad aderire al progetto UE. Sembra ormai confermato direttamente dagli stessi organi promotori che sono stati compiuti molti errori sulle discutibili "scelte"fatte (da chi?) in ambito di politica monetaria. Lo stesso FMI si è espresso in merito agli effetti della cosiddetta AUSTERITY pur essendo uno di quegli organi che avrebbero potuto tranquillamente prevedere ciò che si è verificato e quindi avrebbero potuto intervenire per tempo onde evitarlo...invece? Prima si arma l'assassino e poi si chiede scusa alla vittima...non credo che dovrebbe funzionare così.
Altro provvedimento che era stato presentato come necessario e funzionale è stata la doppia iniziativa del presidente Napolitano di assegnare il governo del Paese alle esperte mani di persone che invece hanno procurato una quantità di danni maggiore di quella che so
no riusciti a procurare tutti gli altri nei precedenti venti anni di mal governo...necessario dire chi sono? Fatelo voi,io vorrei vederli nominati in una lista che presto troverà motivo di essere stata stilata...
Anche in questo caso è abbastanza evidente la volontà di "giustificare" un'iniziativa presentata come "unica via percorribile" pur consapevolmente trascurando la sua incostituzionalità. Avesse almeno avuto gli effetti che erano stati preannunciati!
Faccio un terzo esempio e qui mi spingo oltre i confini nazionali volendo porre all'attenzione un problema che ultimamente è stato evidenziato ma contemporaneamente è stato adeguatamente descritto nel solito modo che mira a ridurre l'eco mediatico e la relativa responsabilità delle persone che l'hanno creato.
Parliamo di case farmaceutiche? Vogliamo ammettere che chi doveva garantire il controllo della reale efficacia dei farmaci è stato condizionato proprio da chi avrebbe dovuto essere controllato? E vogliamo ammettere che tutto questo si è rivelato essere una delle azioni più criminose architettate ad hoc ai danni dell'umanità inconsapevole? Anche questo è già stato ammesso direttamente dagli addetti ai lavori ma sembra che voler parlare di responsabilità sia un compito che non compete noi poveri mortali...perché? Siamo persone contro entità? Non mi sembra,anche perché a capo di ogni presunta entità ci sono persone fisiche e ben identificabili! Quindi? Hanno ammesso le loro colpe e li dovremmo lasciare stare? Chi si dovrebbe preoccupare di accertare le responsabilità quando siamo di fronte a tali abusi di potere?
Ci sono persone che hanno perso la vita a causa di queste abominevoli procedure che qualcuno sta abilmente facendo passare in sordina!
Esempio "scie chimiche"? Perché fino a poco tempo fa erano semplicemente definite false ed inventate dai "complottisti" e adesso invece sono diventate reali e giustificate dal fatto che qualcuno ha detto che è necessario intervenire sul clima?
Non intendo dilungarmi eccessivamente anche perché è sufficiente essere ancora abituati ad osservare per rendersi conto di quanti e quali altri esempi si sarebbero potuti elencare...ciò che mi premeva fare era stimolare una discussione sul perché dovremmo continuare a farci abbindolare?
Perché ancora continuiamo ad avere fiducia in un sistema che si è ormai rivelato criminale oltre che ampiamente menzognero ed irrimediabilmente autoreferenziale?
Perché non ne conosciamo un altro? Perché aspettiamo che sia questo sistema a proporcene uno diverso?
Un altro sistema è già possibile,sta già funzionando per tutti coloro che ne sono venuti a conoscenza e che responsabilmente hanno deciso di farlo proprio...è l'unico sistema che potrà permetterci di evolvere e di soppiantare quest'ignobile criminale sistema chiamato progetto NWO.